IL
PROBLEMA
Il
reparto di radiologia e mammografia, avviato ormai dieci anni fa con
apparecchiature dismesse da alcuni ospedali italiani, sta presentando
sempre più frequenti guasti.
Ogni volta occorre inviare dall'Italia un tecnico
con i pezzi di ricambio.
Data
l'età delle apparecchiature, sta diventando sempre più difficile
reperire i pezzi necessari e anche i tecnici in grado di eseguire le
riparazioni su quelle vecchie apparecchiature sono difficilmente
reperibili.
Le
attrezzature in questione sono importantissime per la diagnosi e la cura
di molte malattie e occorre un intervento radicale che eviti la
possibile paralisi operativa della struttura.
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La
soluzione a tutte queste difficoltà, individuata da medici e tecnici,
è quella di digitalizzare le apparecchiature. Si tratta in sostanza di
mantenere le parti meccaniche degli strumenti che sono in grado di
lavorare ancora per molti anni e sostituire le parti elettriche e
ottiche con nuovi apparati elettronici.
In
tal modo non sarà più necessario l'acquisto periodico di materiali di
consumo (lastre e reagenti), peraltro sempre più difficili da reperire
anche sul mercato mondiale ormai totalmente orientato all'uso delle
tecnologie digitali.
Il personale di laboratorio potrà dedicare più tempo
all'esecuzione delle altre analisi e non saranno più impiegati acidi e
componenti chimici poco compatibili con la tutela dell'ambiente
e con la salute degli operatori.
Infine, grazie all'ormai ottimo livello di comunicazione realizzato in
seguito all'installazione della fibra ottica,
le immagini digitali saranno facilmente archiviabili e
trasferibili, via internet,
per consulti a distanza
e le eventuali riparazioni potranno essere eseguite per via telematica
nella maggior parte dei casi.
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